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F - Figlia della Schiera


- Una lunga giornata di lavoro per il mio sposo, ma quanta tensione sulle tue vibrisse, Fjjk! - lo salutò sorridendo Otgejn, distesa nella cuccetta centrale della Sala Coniugale. Il rango e la forma erano tutto per i Figli, anche in camera da letto.

- Una giornata di ambiguità e sorprese, di misteri e minacce - sospirò Fjjk citando la prima sura della salmodia della Guerra, e si andò ad allungare nel soffice giaciglio di keramoll riscaldato che era stato preparato dalla Prole per il riposo del padre, nell'angolo più caldo e asciutto della stanza.

- Cosa preme sul cuore del mio sposo al punto da non poter essere detto? E da scomodare i classici della nostra epica? - chiese senza smettere di sorridere Otgejn.

- Hmpfh, Otgejn.... - replicò Fjjk in Lingua Bassa. - E' così tardi adesso e c'è così tanto da dire!

- Credi che non lo capirei? Parla, Fjjk, avanti, lo sai che ti fa male tenerti le cose dentro, e d'altra parte non ci riusciresti. Parli da solo perfino mentre dormi!

Ancora! Fjjk si accigliò un istante di fronte all'osservazione di Otgejn. Quella Figlia sfrontata! Era passata anche lei, bruciante, all'eloquio familiare, e senza nemmeno chiedere il permesso! Non sapeva proprio perché finora non l'avesse mai colpita con il nerbo di k’pibra... Beh, in realtà lo sapeva. Non solo sarebbe stato completamente inutile, ma alla critica Otgejn avrebbe aggiunto il contrattacco. Quella femmina era forte come un Figlio, lo avrebbe inseguito, sarebbe riuscita a disarmarlo e a metterlo a pancia in su. Guai se la Prole avesse assistito a una cosa simile, e dunque tutto sommato era meglio sopportare un po' di sana dialettica familiare. E' tanto sfacciata quanto dotta. E poi, è intelligente come un Figlio maschio, e dei più brillanti! Fjjk non poteva reprimere un brivido di orgoglio quando ricordava le doti di Otgejn. aveva sfidato il tabù della Schiera contro l'istruzione femminile. La sua Moglie Anziana era in grado di combattere corpo a corpo alla pari con una Guardia. Soprattutto, una decina di cicli addietro, aveva sfidato i tabù della Schiera contro l'istruzione femminile. Aveva studiato teologia di nascosto e poi, stufa di rimanere nell'ombra, aveva cercato in tutti i modi di convincere la propria Famiglia e il clero di Bavel a farle proseguire gli studi a Kà-dingirra. Ne era nato uno scandalo di proporzioni enormi, al punto che Resxew, all'epoca non ancora Araldo, ma solo uno dei Figli giovani più promettenti dell'Alveare, nonché Promesso di Otgejn, aveva dovuto intercedere presso suo padre, il consigliere anziano Cwre, per evitare che la Figlia ribelle venisse processata per eresia.

Almeno, questa era la versione di Resxew. Otgejn ne aveva una molto diversa. Una cosa era certa. L'attuale Araldo di Bavel aveva avuto la mancanza di tatto di vantarsi con Otgejn di averle salvato il manto e, insieme, ne aveva chiesto la coda come Moglie. Il rifiuto della Figlia aveva aperto la strada a Fjjk, all'epoca ancora Prole prediletta dell'anatomista capo Okjieko. Così tra Fjjk e Resxew era nata un'accesa rivalità. Ma quando al presuntuoso aspirante Araldo Otgejn preferì il riservato apprendista scienziato, Fjjk e Resxew avevano deciso di comune accordo di sostituire la competizione con un'imbarazzata amicizia.

- Otgejn, tu credi che esistano altre creature senzienti? Oltre ai Figli, voglio dire. - chiese Fjjk riscuotendosi dai ricordi.

La femmina abbassò gli occhi per riflettere, rimase a lungo immobile, poi alzò di nuovo lo sguardo verso il suo compagno. Il sorriso aveva lasciato spazio a un'espressione intensa, gli occhi color ruggine guizzavano di interesse.

- Fjjk caro... - disse esitando, e di nuovo il sorriso si affacciò alle labbra, increspandole le vibrisse. - Ci sono tante cose tra acqua e roccia che ai Figli non è dato di conoscere, e se Homm e Hassa hanno voluto che altri esseri siano dotati di intelletto e ragione, questo sta nel potere e nella lungimiranza degli Dei... E del resto...

Otgejn si interruppe e guardò per altri lunghi istanti i piccoli che si accatastavano gli uni sugli altri, squittendo di gioia nei giochi di fine giornata.

-...E del resto sarebbe sciocco pensare che noi Figli siamo soli in questo mondo. Ricordi il mito della fondazione di Kà-dingirra? - Gli occhi di Otgejn adesso scintillavano.

- Sssì, sì - sibilò impaziente Fjjk, attirando improvvisamente l'attenzione di cinque o sei piccoli, che però ripresero subito le loro rumorose baruffe. - Lo conosco, ma non l'ho mai preso alla lettera. Insomma, Otgejn, non crederai anche tu alla Progenie di Homm che spiana Kà-dingirra col laser e ci insegna a costruire le piramidi? Credevo non ti piacessero le storie di fantasia!

- Caro il mio sposo, non sto parlando di fantomatici progenitori, ma di nostri vicini. Nonostante a volte sia così lenta e impacciata, io provo pena nel punire la nostra schiava marsupiale, perché nei suoi occhi, capita che....

- Lo sai che piangono di dolore? - interruppe Fjjk, parlando quasi tra sé,

- Come sarebbe, Fjjk?? - Otgejn rizzò il capo in segno di allarme, gli occhi che improvvisamente erano andati a cercare l'intera prole, nel tipico atteggiamento protettivo della femmina dominante di Schiera. Poi sollevò di nuovo le orecchie che aveva appiattito sul cranio. - Mi hai quasi spaventato, onorato anatomista capo di Bavel! - schernì il compagno. - Se non sapessi che scherzi mi dovrei preoccupare. Perché tu stai scherzando, vero?

Il volto di Otgejn era tornato a sorridere, ma gli occhi erano rimasti vigili e seri.
- O prima tra le mie amate, loro, i marsupiali... - Fjjk si sentì la gola improvvisamente riarsa. - Stamattina ne ho sezionata una... E' stata portata al mio laboratorio dopo un incidente mortale assai sospetto... In realtà sono sicuro che sia stata uccisa, da qualcuno che l'ha pugnalata con un coltello a impugnatura semplice.

- Ma quelle armi non erano proibite, e per di più impossibili da usare per i Figli?

- Otgejn, il problema è che non è stato un Figlio a uccidere la schiava. E non è stato neanche un suo simile a pollice opponibile.

- E allora, chi? - Gli occhi di Otgejn scintillavano sempre più attenti e vivi.

- Senti, non dovrei nemmeno parlartene, ho già addosso gli occhi della Schiera e della Gilda. E come se non bastasse ora spunta fuori anche lo... sposo della marsupiale!

- No, un momento, aspetta, Fjjk... - Otgejn mise avanti le mani unghiate per fermare il fiume in piena che, come aveva previsto, stava per diventare il suo compagno. - Come sarebbe lo sposo della marsupiale? Un maschio estraneo alla Schiera all'interno di Bavel?? - Otgejn aveva pronunciato quelle ultime due frasi in tono di aspro disprezzo di fronte alla profanazione.

- Già. - replicò guardingo Fjjk. - E quello che è più incredibile è che ci ho parlato. Gudlaj il Gondas, così si è presentato, parla la Lingua Alta e onora i nostri Dei, anche se… a suo modo. E' un sacerdote, capisci? Della sua razza, il suo Popolo, così lo chiama.

Otgejn sbattè ripetutamente le palpebre sugli occhi color ruggine.

- Fjjk, Fjjk... Amore della mia vita... - Una mano unghiata si posò con dolcezza su una spalla del anatomista, trattenendone il fremito che, si accorse Fjjk, era febbrile. - Fjjk... Non sarai caduto preda di un inganno, o di un'illusione? Lavori così tanto, e Seff ha buon gioco sugli spiriti stanchi! Le cose che mi dici non sembrano avere senso. E, tuttavia…

- Tuttavia cosa, Otgejn?

- Tuttavia quanto dici mi ricorda una vecchia storia che raccontava mia madre... Sai, quelle favole che si raccontano prima di mettere a dormire la Prole? Era la mia storia preferita, quella che parla di Will’m…

- Will’m, il primo dei Figli, il capostipite...

- Sì, Fjjk, il primo dei Figli della Progenie di Homm, il dentepiatto che nacque sul carapace di Gē...

- Ma quella è mitologia! I Figli appartengono al sottosuolo, all'ombra della terra di Homm e alla misericordia dell'acqua di Hassa! - Fjjk si sorprese a ondeggiare proprio come Gudlaj il Gondas mentre le sure sacre si affacciavano già alle labbra per tranquillizzare il suo cuore scosso.

- Fjjk, amore mio, lo so... Per ora è solo una storia, e la conosci anche tu... Lascia perdere le salmodie e ascoltala di nuovo insieme a me... Will’m... - e a sentire di nuovo quel mitico nome le teste dei piccoli si levarono di scatto. - Will’m era il più nobile e sensibile tra i Figli di dentepiatto che si muovevano sulla superficie di Gē. Allora, in superficie, il pianeta era ancora verde e ocra di terra e di vegetazione, e il mare batteva sulle sue rive fertili. I Figli non erano ancora quelli che conosciamo... Vivevano in simbiosi con il loro mondo, cacciando per procacciarsi il loro cibo, insieme con altre creature e sullo stesso piano.

Otgejn fece una pausa, prese un respiro, e andò avanti.

- In quei tempi Gē era la patria della Progenie di Homm, creature potenti, che vivevano in grandi città di pietra e plastica. Era un mondo grande, Fjjk, e la Progenie lo percorreva di continuo a bordo di veicoli strani e veloci. Gli antenati dei Figli vi si trovavano come a casa propria, e vivevano, senza essere notati troppo, insieme con i dominatori....Poi cambiò tutto. Le grandi foreste di Gē furono abbattute per far posto a nuove grandi case, la Progenie di Homm si riproduceva sempre più velocemente, così come gli antenati dei Figli che si nutrivano dei rifiuti... Ma non si può tendere un filo per sempre. Gē divenne col tempo arido e inospitale. I dominatori si erano preoccupati troppo del cielo sopra di loro per accorgersi che la terra stava morendo, sommersa da gas e veleni. Poi venne il freddo, una coltre di ghiaccio che scese lungo tutto il carapace di Gē. Morirono in Schiere intere... Così i padroni del pianeta decisero di andare via a cercare la luce di un altro astro, ma non prima di lasciare a Gē una speranza... Il mondo poteva rinascere solo se avesse avuto dei nuovi Figli. E così, scelto tra le creature che la Progenie giudicò più promettenti, nacque Will’m, il nuovo Figlio... E dal seme di Will’m la Progenie di Homm diede vita a migliaia e migliaia di dentepiatto che il mondo non aveva mai visto prima. Esseri che, una volta completi, sarebbero stati di più e di diverso rispetto a quello che erano stati un tempo...

-...Bivers, k’pibras, sguende, marsupiali e... Figli! Tutti nati da uno stampo comune? - chiese angosciato Fjjk.

- Io non sono una scienziata, Fjjk... - rispose Otgejn, un'espressione mansueta negli occhi, le vibrisse tenute orizzontali a ispirare tranquillità. - So solo le storie che mi raccontava mia madre. Per interpretarle ho i ricordi dei miei studi e il... buon senso. Mi chiedi se credo che il tuo marsupiale sia un senziente? Sì, mio caro. Lo credo.

- Sai che mi ha chiesto di accompagnarlo in superficie a cercare i responsabili della morte della sua compagna?

- Lo sospettavo, amore mio... - le vibrisse di Otgejn si abbassarono leggermente. - La risposta che tu cerchi non è qua sotto. Qui sotto c'è il tuo mondo ma non i perché del tuo mondo. Il tuo dovere di scienziato è trovare i perché.

- Ho avuto uno ... scontro con il Capocerimoniere, Otgejn...

- Asfwd Fasd mi fa rizzare il manto sulla schiena, Fjjk. Nel suo sguardo c'è qualcosa di... irrazionale. Non piaceva neanche a suo padre. Il vecchio Fasd raccontò una volta a mio padre Xewx di avere alle volte paura di Asfwd. La fine di Fasd, se ti ricordi, è stata assai enigmatica. Nessun Figlio, in generazioni, è mai annegato nella Vasca Terapeutica delle Terme. Solo un lespam di profondità... Ma, certo... - esitò Otgejn. - può essere stato un malore, un incidente... Sai, Fjjk... Alle volte, durante i banchetti ufficiali della Gilda, ho avuto come l'impressione che ... Seff si affacciasse dagli occhi di Asfwd... Ma tu, Fjjk, non devi farti fermare come è successo a me.

- Nemmeno se ci si mettesse di mezzo l'Araldo di Bavel?

- Oh, Fjjk... Resxew è una tale nullità!

- Ma può rovinarci. Come salvò te in passato.

- Resxew non mi ha salvata. - puntualizzò piccata Otgejn. - Lui ha solo parlato con suo padre, che aveva già deciso in mio favore. Non avrebbero mai proceduto contro Otgejn figlia di Xewx , figlio del Primo Sacerdote Cwqxec. La Progenie di Swigga!

Fjjk si accorse che a Otgejn brillavano gli occhi di orgoglio. Se la immaginò, per un momento, urlante, armata fino ai denti a sparare colpi di fulminatore da battaglia contro l'Orda rivale degli Scefed.

- Il vecchio Cwqxec! - mormorò alla fine lo scienziato. - Dolce Hassa, avere a che fare con lui era come sfidare Seff in persona!

- Te lo ricordi ancora, vedo. - disse secca Otgejn. - Ebbene, Resxew si è illuso di avermi salvata, così come poi si è illuso di fare di me la sua Moglie Anziana. Così come ora si illude di poter scalare la gerarchia di Kà-dingirra. E tu lo sai, Fjjk. Se non fosse per questa gelosia assurda che tu nutri per quel Figlio obeso! Per tutti questi cicli lo hai frequentato solo per... controllarlo!

- Ma... E' opportuno averlo come amico! Lui è influente. E poi, voi due non siete...?

- Mio tesoro... - disse Otgejn con voce triste. - Resxew e io non siamo... niente. Non siamo neanche amici. Non lo siamo mai stati. Puoi rilassarti e smettere di temere che io ti ripudi per quel ciccione! Ora, però... - e la sua voce si alzò appena un poco. - Cosa è più importante per te, roderti il fegato sul rango di Resxew, oppure seguire la strada dei tuoi dubbi?

- Il Di Sopra... - mormorò Fjjk.

- Già, il Di Sopra... - continuò Otgejn. - Va', amore mio. Il tuo compito è scoprire da dove veniamo tutti quanti.

Otgejn si volse verso la Prole ormai addormentata, le pellicce nere e rossicce mischiate insieme nella pace del sonno, favorito dal chiacchiericcio e dalle storie dei genitori. Sull'altro lato del pagliericcio dormivano anche Wdef e Ferda, le compagne più giovani di Fjjk. Il loro mondo, semplice e netto, la sicurezza della Schiera, la tenerezza della Famiglia...Nell'oscurità incombente della magione, le spalle di Otgejn tremarono leggermente, e a Fjjk sembrò di scorgere una lacrima scorrere giù anche da quegli occhi color ruggine.


CONTINUA

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A - La Carne e la Pietra

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C - Coraggio e opportunità

D - Choc culturale

E - Meglio fare il giornalista che lavorare?






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Figlio della schiera

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