Recensione di Marcello Bonati a "Domani l'apocalisse"
Robert Silverberg, DOMANI L'APOCALISSE (Hot Sky at Midnight, '93), I romanzi Sonzogno, '94, (trad. A.M. Sommariva), 382 p. - 22.000 lire
Quest’ultimo romanzo di Silverberg tradotto segna un po' il ritorno di quest’autore a quelli che erano i temi della Sf degli anni '70, in cui predominavano le tematiche sociologiche, di denuncia sociale; fu proprio in quegli anni che Silverberg produsse le sue cose migliori, come forse saprete. Qui il racconto è incentrato sulle conseguenze dell'inquinamento sull'atmosfera del nostro pianeta: "... tra o quattro o cinque generazioni, sei secondo una stima estremamente favorevole, l'aria di questo pianeta diverrà irrespirabile per la razza umana, così com'è attualmente." (pag. 55) La trama si sviluppa attorno a due progetti per tentare di salvare la razza umana, uno mirante a modificare radicalmente la struttura genetica dell'uomo per renderlo atto a vivere in quelle condizioni, l'altro al viaggio interstellare alla ricerca di un altro pianta abitabile. Il primo è decisamente quello su cui, mi sembra, Silverberg voglia insistere; principalmente si sofferma sui problemi etici concernenti la modificazione radicale del genere umano, andando quindi a parlare di quei già oggi attualissimi problemi di bioetica che gli sperimentatori del settore devono affrontare. Degli scienziati pensano di: "... modificare l'intero funzionamento del sistema respiratorio-circolatorio del corpo umano, per fare in modo che gli esseri umani potessero respirare una miscela di anidride solforosa-metano-anidride carbonica e mandare al diavolo qualunque necessita d'ossigeno." (pag. 53); 'Trasformare la razza umana in qualcosa di grottesco e ripugnante, qualcosa che non può affatto essere considerato umano. Creare una nuova razza di mostri fantascientifici." (pag. 78) "... quando tutto sarà compiuto, avremo una creatura forse perfettamente adattata alle nuove condizioni ambientali, ma che razza di essere sarà? Potremo ancora chiamarlo essere umano?' (pag. 80). L'altro filone è, mi sembra, più che altro funzionale all'inserimento, nella trama, di elementi più piacevoli, più leggeri, con un elemento di novum, mi sembra, abbastanza originale, quello della necessità di uomini dalle facoltà del tutto particolari per la guida di astronavi, attorno al quale si struttura buona parte della narrazione. Non mancano, fortunatamente, alcuni cenni erotici, dovuti, essenzialmente, all'inserimento di un personaggio femminile decisamente caldo.
Nel complesso, risulta una lettura decisamente avvincente, con quegli elementi di stimolo ad una riflessione etica che dicevamo.
Altri contributi critici: recensione di Marzio Tosello, Urania n. 1242, pag. 173
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