Una lettera dagli Stati Uniti
di L. Sprague de Camp
Gent. Redazione,
ringrazio per la copia del primo numero di «Yorick», di cui leggerò l'articolo, su Lovecraft con grande interesse.
Da qualche tempo a questa parte sto assistendo mia moglie, tentando, nel contempo, di riordinare alcuni scritti abbozzati in precedenza. Mi chiedete un parere sull'opera che fra la mia vasta produzione ritengo maggiormente riuscita ...
Ebbene, mi pare giusto differenziare. Credo che un volume in particolare abbia offerto un notevole contributo alla storia.
Si tratta di «The Great Monkey Trial» (Doubleday, 1968), la definitiva ricostruzione degli avvenimenti circa «The Scopes evolution trial» a Dayton, nel Tenessee, durante il 1925. Lo ritengo quanto mai significativo, poiché vi sono incluse molte dirette testimonianze su quelle vicende.
Nel campo biografico, potrei dire lo stesso di un libro realizzato insieme alla mia consorte: «Dark Valley Destiny, The Life of Robert Ervin Howard» (Bluejày, 1983).
Per ciò che concerne la science fiction invece, due storie in particolare hanno rivelato un apprezzamento costante, il quale ha più volte portato alla necessità di ristampa. Mi riferisco a «Lest Darkness Fall» (1939) e «Rogue Queen» (1951). Probabilmente la prima gode di una maggiore fama, tuttavia reputo la seconda stilata con stile persino migliore. Ritengo comunque di aver dato il meglio di me stesso nelle ultime storie del pianeta Krishna e nella trilogia di Jorian. Il mio eroe preferito?
Senza esitazione indico Keith Salazar, un professore di mezz'età, protagonista di una fra le mie ultime novelle, «The Stones of Nomuru». Probabilmente dico ciò in quanto ho messo parecchie peculiarità del mio carattere in Keith Salazar. Nell'ambito spiccatamente fantasy, riferendomi a tutti gli autori, trovo bellissime due opere di Carroll. Ovviamente «Alice in Wonderland» e «Throught The Looking Glass».
È esatto, declinai le offerte, suggerendo Glenn Lord, quando venni interpellato per rivestire i panni di agente letterario di Howard. Varie ragioni portarono a questo rifiuto, fra cui l'ignoranza circa i compiti di un agente letterario ed i possibili conflitti d'interesse.
Recentemente la casa editrice Armenia, per ciò che concerne il Vs. Paese, mi ha proposto un contratto per un'edizione rinnovata di «The Continent Makers», un'antologia contenente diverse storie brevi del pianeta Krishna.
Attualmente io e mia moglie stiamo cercando, nonostante le numerose interruzioni, di ultimare un racconto fantasy, mentre il nostro agente sta esaminando due storie di Sf.
Con distinti saluti,
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