e 02 - eden - recensione voll. 1-2-3
Hiroki Endo, EDEN, Modena, Marvel Italia,
Planetmanga, Collana Manga 2000, pagine 250, circa, L. 6.900
Volume 1
La nuova collana proposta dalla Marvel
continua a stupire favorevolmente almeno per un particolare: i manga che ci sta
presentando sono "freschi" ed inusuali. Il fumetto esordisce con due belle e
lapidarie epigrafi che lo introducono in modo esemplare ed evocativo: "È un
mondo senza fine!", recita rassicurante la prima; "Dio creò l’uomo, ma ha
decisamente fallito", tuona folgorante ed angosciante la seconda. Ed il fumetto
è racchiuso tutto in queste due frasi. Gli abitanti della Terra vengono decimati
da un terribili virus. Hana, Enoa e Rain, rifugiatisi all’interno di un ex
centro di ricerche abilitato proprio alla distruzione del morbo, sono tra i
pochi sopravvissuti. Questo l’incipit di una storia che si snoderà in modo
insolito nel prosieguo della narrazione e che sorprenderà in più parti. I salti
temporali e spaziali sono numerosi, ma non spiazzano il lettore grazie ad un
intreccio semplice ed attento quanto ben articolato e curato. Il tema
sfruttatissimo dell’olocausto, da sempre al centro dell’attenzione degli autori
giapponesi più o meno giovani (e giustamente, aggiungerei io...), qui viene
trattato e rielaborato in modo assai originale, o quantomeno personale. Almeno
in questo primo numero, sia chiaro. Sulla trama non oso sbilanciarmi di più,
pena lo svelarne particolari fondamentali che finirebbero solo col rovinarvi il
gusto della lettura. Il disegno di Endo è particolareggiato, curato e preciso,
anche se privo quasi totalmente di ombreggiature o tratteggi e con una
retinatura ben dosata, ma a tratti diviene appena abbozzato, specie negli sfondi
che vengono più volte abbandonati a più comodi spazi bianchi, certamente non
privi di un loro senso in alcune rare parentesi. La fisionomia dei volti
soprattutto, è anomala nel panorama fumettistico giapponese: allungati nei
menti, "pallidi", senza ombre a curarne le curve, magari provocheranno un
iniziale senso di smarrimento nella lettura che presto si dissolverà in un
facile adattamento visivo. Sì, insomma, anche se non saranno di vostro
gradimento, finirete col farci l’abitudine e ad apprezzarli. Particolare la
forma espressiva scelta dall’autore, che usa molto spesso suddividere la pagina
in tre semplici e larghe vignette orizzontali alternandole ad altre in cui i
margini appaiono sempre racchiusi all’interno di una geometria regolare,
schematica e di facile lettura. Tre, quattro o cinque vignette, sembra essere la
misura preferita di Endo, che dà così alla trama quel taglio agile e
cinematografico che spesso si ravvisa nelle opere del Sol Levante e che gli
conferisce una lettura veloce ed immediata. Sinceramente consigliato.
Volume 2
"Eden" è un buon fumetto. Da leggere. Questa è la mia
premessa doverosa. Molti sono le opere di SF disegnate che vengono prodotte ed
importate (soprattutto la seconda ipotesi, purtroppo), ma raramente si legge
qualcosa che lasci il segno, veramente. La trama si complica, si infittisce, e
al contempo piccoli tasselli di un grande mosaico generale, vengono rimessi al
giusto posto. Man mano che la narrazione procede vengono svelati misteri e altri
più profondi li sostituiscono. A risposte che finalmente sembrano dar un senso
di marcia alla vicenda, si aggiungono invece altre domande che non fanno che
oscurarla nuovamente, rendendo la lettura piacevole, stimolante ed avvincente.
Il volume inizia con Elia (il figlio di Enoa e Hana) ancora "prigioniero" del
commando armato e l’intero gruppo che s’appresta ad attaccare un villaggio
presieduto da uno dei non meglio identificati eserciti che popolano la storia.
Qui, avuta la meglio sui "rivoluzionari", si imbatteranno in due donne che si
riveleranno importanti nel prosieguo della vicenda, in quanto destinate a far da
guida per l’attraversamento delle Ande. In poche pagine assistiamo più volte ad
immagini crude, frustranti e disumane, quali solo le tragedie umane possono
"donarci", ed a dialoghi intrisi di rassegnazione, violenza e profonda
tristezza. La storia poi ha un improvviso flashback, questa volta meno presenti
che nel primo numero, ed assistiamo ad un importante evento che ha segnato
profondamente l’intera vicenda. Le ultime pagine ci trasportano infine nel bel
mezzo di una battaglia all’ultimo sangue in cui tutto il sapore amaro, folle e
feroce della guerra affiora con una lucidità ed un’asprezza ammirevoli. Il pieno
ed assoluto coinvolgimento ci fa però rimanere col fiato mozzato, perché il
volume secondo si conclude, come nella migliore tradizione, proprio sul più
bello. "Eden" è soprattutto un fumetto intelligente, ed è un’assoluta e gradita
sorpresa, considerando anche che, questione certo non secondaria, il suo autore
è giovane ed alle prime armi. "Eden" è in definitiva proprio un bel passatempo;
diverte, coinvolge ed offre dei bei trampolini di riflessione. Caldamente
consigliato.
Volume 3
Nuovo capitolo tutto all’insegna dell’azione, questo
di Eden. Elia ed i suoi scomodi e sgraditi compagni di guerriglia si ritrovano
praticamente circondati ed assediati dal massiccio esercito di Propater. Anche
se in evidente svantaggio numerico, gli organizzatissimi ribelli guidati dal
georgiano Karn Nazarbaief dispiegano tutte le loro conoscenze e la loro
esperienza di veterani di prima linea, per approntare una feroce e spietata
accoglienza degna dei loro nemici. La battaglia ha inizio e non si risparmiano
colpi ed emozioni. Propater, appoggiata anche da una copertura aerea, scende in
campo con delle nuove, temibili truppe corazzate: esoscheletri umanoidi,
concretamente mossi da soldati che sono ospitati nella parte anteriore,
pettorale dell’armatura (e che tanto, forse troppo, devono alla smisurata
capacità immaginifica di Masamune Shirow, il "padre" giapponese degli
esoscheletri corazzati). Il combattimento è feroce, crudele e a volte davvero
impressionante. La guerriglia urbana che si consuma tra le misteriose e gloriose
rovine Inca è spaventosamente reale; spietata, raccapricciante, efferata,
sanguinosa. Le scene forti e di difficile digestione non ci vengono certo
risparmiate, in un susseguirsi incalzante di eventi che descrive in tutta la sua
acuta crudezza la brutale ed intollerabile realtà della guerra. E la fine del
volume, non è altro che la naturale ed inaspettata conclusione delle atroci
vicende che abbiamo vissuto nel corso dell’intera lettura. La ovvia ed
ineluttabile conseguenza di una guerra: la morte. Magari brutale ed improvvisa
di un innocente, o di un amico. O quella che non fa differenze e colpisce senza
preoccuparsi di chi sia la "colpa".. Tutto quanto narrato senza sbavature,
cadute di stile o puerile retorica. E solo questo è già una bella impresa, di
questi tempi. Davvero un bel fumetto.
Andrea
Iovinelli
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