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Vinge Vernor - UNIVERSO INCOSTANTE
Ed. Nord, Novembre 1993
"Universo incostante" è il romanzo vincitore del Premio Hugo 1993 a parimerito con "L'Anno del contagio" di Connie Willis. Il titolo italiano (diverso dall'originale - "A Fire upon the Deep" che letteralmente sarebbe "Un fuoco sul profondo" - come vuole l'abitudine a mio parere scorretta di cambiare titolo alle opere straniere) richiama solo uno dei concetti cardinali del romanzo.
L'intera storia si sviluppa in 545 lunghe pagine su tre piani narrativi differenti: la (doppia) vicenda sul pianeta Artiglio, lo scambio di messaggi nella Rete, l'universo intero. In ogni situazione vengono sviluppate delle idee nuove e fondamentalmente eccezionali: sul pianeta Artiglio vive una razza di esseri simili a cani, che vivono in "aggruppi" di 2 o più elementi: ognuno di questi avrebbe un'intelligenza limitata, ma uniti da una specie di telepatia danno vita ad entità con un'intelligenza per certi versi superiori a quella umana. L'idea, di per sè non nuovissima, viene sviluppata, descritta e spiegata in maniera chiara e profonda, cercandone anche risvolti scientifici e morali (cosa accadrebbe mischiando membri di diversi aggruppi? Si potrebbero creare individui super-intelligenti o individui super-automatizzati quanto super-stupidi?) con ragionamenti che a volte riprendono in maniera critica le idee sulla razza perfetta già sentite nella prima metà del nostro secolo.
Dalla vicenda riguardante la rete informatica, (volutamente) la meno sviluppata, si intuisce l'esistenza di un universo con un numero elevatissimo di razze, molto diverse, con linguaggi diversi, che hanno in comune la Rete stessa. Nella Rete possono prendere vita delle "Potenze" o delle "Perversioni", evoluzioni e¬streme di razze che hanno capito che l'esistenza informatica più redditizia e prestante di quella organica.
Nel terzo piano narrativo, infine, viene descritta l'idea che è potenzialmente la più innovativa e la più forte del romanzo: l'universo non è dominato in tutta la sua estensione dalle stesse leggi, non è costante (da qui il titolo italiano). Esistono infatti la "zona lenta" in cui la massima velocità raggiungibile è quella della luce (qui si sono sviluppate alcune razze, tra cui quella umana, che, venute a conoscenza delle altre zone, vi si sono trasferite), la zona dell'"Esterno" in cui con l'ultraluce si può comunicare e muoversi ad anni luce di distanza in poco tempo. Le diverse zone sono poi delimitate da confini che hanno fluttuazioni imprevedibili.
Queste idee vengono sviluppate più o meno sapientemente in tutto il romanzo; una delle cose meglio riuscite è forse lo studio delle psicologie aliene (degli Artigli e degli Skrode) che è ben messo in risalto. Le vicende riguardanti le Potenze, le Perversioni e le diverse zone dell'Universo sono invece trattate in maniera meno approfondita. Forse volutamante, le descrizioni a riguardo sono poche e poco chiare, non è facile destreggiarsi in una terminologia nuova senza avere neppure un'idea guida. Il concetto dell'universo incostante, pur avendo un ruolo fondamentale nella storia, ha uno sviluppo marginale e questo toglie un po' di gusto al romanzo.
"Universo Incostante" sfrutta solo in parte un potenziale davvero elevatissimo, forse anche a causa delle 545 pagine, in cui talvolta la narrazione si rivela lenta e pesante, ma al di là dei suoi difetti, soprattutto per la trama originale e nuova e per le idee innovative e ulteriormente sviluppabili, è un romanzo al di sopra della media, destinato forse a diventare un "classico" degli anni novanta.
Aggiunto: September 21st 2004 Recensore: Marco Mocchi Voto: Hits: 1964 Lingua: italian
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