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BALLARD J.G. - MILLENNIUM PEOPLE

Millennium People
J.G. Ballard
Collana I Canguri
Feltrinelli Edizioni, pp. 264, € 16,5.

  E’ sempre stato un piacere per il sottoscritto – e non ne ho fatto mai mistero – leggere e recensire Ballard. E nonostante le primavere passino velocemente anche per lui, l’autore anglosassone non si smentisce. Lo scrittore più visionario del secolo scorso, infatti, mantiene intatte le sue prerogative anche in questo suo ultimo romanzo, giungendo probabilmente a conclusione del percorso che lo ha allontanato progressivamente dalla fantascienza per farlo approdare ad una narrativa speculativa, che affonda come un bisturi in un tessuto sociale in decomposizione. Prima di altri autori, Ballard si è reso conto che la fantascienza, in una società in cui la tecnologia è ormai entrata a far parte del nostro quotidiano, cominciava a perdere molta della sua potenzialità di indagine sul presente. La sua attualità rispetto al reale, caratteristica che l’ha resa la narrativa di fine millennio per eccellenza, veniva spesso disattesa e superata da scoperte scientifiche e tecnologiche che viaggiavano a un ritmo esponenziale. Quindi, per le sue indagini psico-sociali (passatemi il termine, anche se suona brutto e riduttivo) Ballard sposta il suo campo visivo da un'altra angolazione. Dopo Cocaine Nights e Super-Cannes, dopo la Costa del Sol e la Costa Azzurra, Ballard si riapproria dell’ambiente urbano portandoci, con Millennium People, nell’Inghilterra contemporanea, nel quartiere residenziale di Chelsea Marina, dove gli abitanti appartenenti alla middle class londinese si sollevano contro i parchimetri sotto casa e le sempre più insostenibili spese di gestione delle loro lussuose abitazioni. Ma questa non è che la punta di un iceberg. Sotto questa apparente insurrezione sociale sui generis da parte della classe borghese, si celano personaggi inquietanti che alimentano la rivolta per sanare le proprie personali insoddisfazioni, manie e interrogativi esistenziali. Definire Millennium People è impresa ardua. Da qualche parte ho letto psico-thriller, ma, come spesso accade per le opere dell’autore anglosassone, si tratta solo di una parte di verità. Quello di cui si può essere certi è che Ballard, a 73 anni (“più invecchio e più mi sento di sinistra”, ha dichiarato recentemente), mantiene intatte le sue capacità (letterarie) eversive riuscendo a mettere in piedi una storia con una forza d’impatto dirompente. Proprio come la bomba che scoppia all’aeroporto di Heathow, il fatto che innesca la storia del romanzo. Un attentato terroristico – come quelli che seguiranno – mai rivendicato, apparentemente privo di senso, che porta lo psicologo David Markham – che perde la ex moglie nell’attentato – a mettersi sulle tracce degli attentatori, alla ricerca dei colpevoli. In questo suo viaggio, più interiore che di indagine, David Markham si imbatte in altri personaggi, tutti invischiati nella vicenda per motivi diversi. Richard Gould, pediatra che segue bambini malati allo stadio terminale, Kay Churchill, una professoressa di studi cinematografici sospesa perché aveva invitato i propri studenti a girare film pornografici, Stephen Dexter, uno strano prete che gira in moto insieme a Joan Chang, la sua amica giapponese, e Vera, un’amica di Kay. Una parte non secondaria nell’impianto narrativo del romanzo gioca Sally, attuale moglie di David. La donna gira ancora con le stampelle, nonostante abbia superato da tempo i danni fisici subiti in un incidente in Portogallo, solo per ricordare al mondo l’enorme ingiustizia che l’ha colpita. Non è mai riuscita a dare un senso all’incidente che le è capitato. Storie che convivono e si intrecciano continuamente, in un crescendo di disagio sociale e psicologico che Ballard mette in scena da vero maestro. C’è tanto Ballard, in Millennium People. Un Ballard lucidissimo e spietato che continua a fare propria l’arma della provocazione, dell’estremismo letterario contro una società che punta sempre più decisa verso l’omologazione, l’uniformità. Autore anticonformista per eccellenza, Ballard persegue il suo percorso letterario eversivo, che ha forse toccato l’apice con Crash e La Mostra delle Atrocità, dando la netta impressione di avere ancora parecchie frecce nel suo arco. Personalmente spero che le possa scoccare tutte.

Aggiunto: April 16th 2004
Recensore: Roberto Sturm
Voto:
Hits: 3259
Lingua: italian

  

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