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Simmons Dan L''inverno della paura

(A Winter Haunting, 2002), ed. Gargoyle books, 2008, traduzione di Annarita Guarnieri, 16,50 €, 368 pagg., edizione originale: (Morrow, 2002: 25.95 $, 303 pagg.)

Ottimo romanzo, questo di Simmons, come d’altronde tutti i suoi.
Come suggerisce il titolo, è collegato a "L’estate della paura" (Summer of Night, ’91), ma, come anche si dice nella postfazione ("L'inverno del nostro (s)contento", di Angelica Tintori, pagg. 358-361), lo si può leggere tranquillamente anche a sé. E ne costituisce, più che un sequel, un presequel.
Uno dei protagonisti di quell’incredibile estate del ’60, cinquantenne, torna Helm Haven, per scrivere un romanzo (presumibilmente proprio "Summer of Night"), e rimettere assieme i pezzi della sua vita. Che una relazione con una giovane studentessa, finita velocemente, ha sconquassato.
Solamente che, là, lo attendono avvenimenti decisamente molto più drammatici.
Il romanzo procede, parallelamente, col narrare la sua storia con la studentessa, e il presente degli avvenimenti. Questi ultimi, in un certo senso, per voce di Duane, il ragazzino che, in quella terribile estate, morì in circostanze che rimasero oscure.
Che, fantasma, ne pervade tutte le pagine. Ma che, come ancora ben dice la Tintori, ha più che altro il ruolo "… del coro nella tragedia greca, ovvero il commento che favorisce la riflessione. Del protagonista, e insieme del lettore." (pag. 360).
E, di fantasmi, se ne vedranno molti. A cominciare da un personaggio che a lungo viene percepito come normalissimo, ma che, poi, risulta esserlo. Cosa che genera un effetto davvero molto buono.
Cosa che avviene, poi, anche per un altro.
È un po’ come se, il protagonista, avesse continuato a "…vagare fra due mondi…" (pag. 323), quello dei vivi e quello dei morti, dopo aver tentato, fallendo, di suicidarsi. Stesse, di fatto, in un luogo nel quale il contatto con anime trapassate gli fosse normale, accettato.
Il fatto è che Duane, dal pazzo geniale che era stato, anche se aveva vissuto solamente undici anni, aveva abbracciato una fede davvero particolare. Anubi, il dio egizio dei morti. E che non era affatto pronto, a varcare l’Acheronte. Così come quegli altri fantasmi. Che, percui, sono in quella zona in cui è il protagonista, coi i Cani Neri, i Guardiani dei Morti, "…protettori della zona liminare fra i due mondi… che cercano e riportano indietro le anime che… non appartengono alla riva orientale dei viventi…" (pagg. 351-2).
Ma, come avranno già capito i lettori di Simmons, non ci sono solamente questi, fantasmi; ci sono anche quelli della coscienza, che, come dice quella giovane amante, sembrano infestare l’anima del protagonista. Fantasmi, prevalentemente, della sua sensazione di un generale fallimento, della propria vita, a cominciare dall'aver tradito i valori della sua generazione, quell'ansia di voler cambiare il mondo, di poter essere meglio del mondo piccolo borghese che gli stava attorno.
La narrazione procede all’inizio molto lentamente, per poi accelerare progressivamente, e farsi, nel finale, concitara. E, sempre, con molta attenzione per le descrizioni, con quella passione per le similutudini che contraddistingue l’autore: "Gli alberi stentati e morti che fiancheggiavano il lungo viale erano diventati una specie di strani bonsai contorti di un acquarello giapponese, astratti e carichi di neve…" (pag. 319), nella quale riecheggia, anche, un’ombra del grande Ballard.
La prevalenza l’hanno, bisogna infatti dire, non tanto le scene di vero e proprio horror, ma quelle nelle quali il progressivo disfacimento dell’animo del protagonista si compie. E, importante, l’atteggiamento di questi, nei confronti del soprannaturale che sembra intersecarsi continuamente nella sua vita, è di assoluto scetticismo, anche quando gli si mostrano in maniera decisamente concreta. Le sue difese razionali sono troppo forti, perché possa accettare tutto ciò che gli stà capitando. Fino a che, quando sembra che stia per soccombere a quelle forze oscure, riesce a vincerle "…lasciando che il muro eretto nella sua mente crollasse come gesso." (pag. 345), riuscindo, così, a sopravvivere, e a superare tutti quei suoi… fantasmi.

Aggiunto: April 6th 2008
Recensore: Marcello Bonati
Voto:
Link correlati: Dan Simmons, Horror, Fantasy, Cyberpunk e Thriller
Hits: 1134
Lingua: italian

  

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