MANUALE DELL'UTENTE Giuseppe De Rosa
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In questo terzo capitolo tratteremo quella che è, o meglio, quella
che "dovrebbe" essere la situazione all'esterno del vostro impenetrabile
rifugio Shield DeLuxe "Single".
Nei primi due capitoli avete imparato a leggere un contatore geiger e a controllare scrupolosamente l'uso dei viveri e dell'acqua potabile stivati nel vostro comodissimo rifugio. Avete capito come utilizzare al meglio delle sue possibilità la vostra toilette chimica così come avete imparato a rimediare rapidamente ed in maniera efficente ai possibili guasti del sistema di ventilazione dell'aria e del generatore elettrico. Adesso quindi siete perfettamente in grado di muovervi ed operare a vostro agio all'interno del rifugio ma certamente vi sarete chiesti cosa sia capitato a quegli sfortunati individui che non hanno acquistato il rifugio antiatomico Shield DeLuxe come invece molto saggiamente avete fatto voi. Ma cominciamo dall'inizio: Cosa è accaduto quando è esplosa la testata nucleare che spettava alla vostra zona? Secondo le informazioni in nostro possesso, le attuali testate nucleari tattiche in dotazione al nemico sono programmate per esplodere ad un'altezza di 915 metri in modo da scaricare la massima potenza su un territorio più vasto possibile. Una testata da 35 Megaton (un Megaton, come abbiamo già visto nel primo capitolo, equivale ad un potenziale esplosivo pari a un milione di tonnellate di trinitrotoluene) fatta esplodere ad un'altezza di 915 metri è in grado di far sublimare qualsiasi cosa in un raggio di 3 chilometri circa. Ciò significa che quando è esplosa la testata che era destinata anche a Voi, tutto quello che si trovava in superficie sotto la perpendicolare dell'esplosione, per un raggio di 3 chilometri, è passato quasi istantaneamente dallo stato solido a quello gassoso. Grattacieli, automobili, strade ed esseri umani sono stati vaporizzati insieme a circa 20 centimetri di terreno sul quale poggiavano. Qualche secondo prima che l'onda sonica prodotta dall'esplosione si propagasse, entro un raggio di 40 chilometri ogni oggetto funzionante ad elettricità ha smesso di funzionare a causa del NEMP, l'impulso elettromagnetico tipico di ogni esplosione nucleare. L'avrete di sicuro visto anche al cinema: al momento dell'esplosione si spengono i televisori, i computers e perfino le automobili. Il boato dell'esplosione è stato probabilmente udito anche a 400 chilometri di distanza mentre non avranno sentito niente coloro i quali si trovavano a circa 80 - 100 chilometri dal punto dell'esplosione. Questi unltimi infatti si trovavano nella zona sottostante al punto di risonanza dell'onda sonica sulla stratosfera, punto nel quale il rumore quindi non era avvertibile. La temperatura generata nell'esplosione ha con tutta probabilità superato i 6000 gradi centigradi, eguagliando per qualche istante quella della superficie del Sole. Ma quale è stata la sorte di coloro i quali si trovavano al di fuori del cerchio dei 3 chilometri? Sono indubbiamente morti anche loro: il calore (sebbene di intensità enormemente inferiore a quello del centro dell'esplosione) li ha carbonizzati qualche secondo prima che potesse ucciderli l'onda d'urto. L'onda d'urto generata dalla testata infatti ha certamente avuto una potenza tale da trascinare case, alberi ed automobili per qualcosa come 700 metri, prima di riportarli indietro di altri 300 a causa del cosiddetto "risucchio". Le persone che si trovavano fuori dalla zona letale ma che erano voltate verso l'esplosione (a meno che non fossero all'interno di fabbricati) hanno perso la vista; le loro retine si sono bruciate in meno di un decimo di secondo nell'istante della deflagrazione nucleare. Tutto questo può sembrare brutale e spietato ma sappiate che il peggio è venuto più tardi, quando è cominciata la contaminazione radioattiva. Migliaia di persone sono infatti decedute entro le 24 ore successive all'esplosione per "intossicazione" da radiazioni dure, mentre altre migliaia sicuramente moriranno nei prossimi giorni. Le radiazioni in effetti costituiscono il problema più grosso di una guerra nucleare ed ecco perché nel vostro equipaggiamento è compresa una delle nostre ottime tute Shield anti radiottività (fattore di protezione 400 REDS). Vale la pena di ricordare quali sono gli effetti delle radiazioni sugli esseri umani (non è improbabile che dobbiate in futuro avere a che fare con gente contaminata): perdita repentina dei capelli e dei denti, piaghe sull'epidermide, vomito e dissenteria. Si stima che la maggior parte dei contaminati da radiazioni muoia in realtà proprio a causa della disidratazione provocata dalla dissenteria. E con questo ultimo dato concludiamo il nostro escursus sugli effetti immediati di un'esplosione atomica. Come avrete certamente potuto intuire la situazione, fuori del vostro comodo ed accogliente rifugio, non è per niente buona. Pensate che una proiezione sociologica effettuata dai nostri studi ha previsto persino che i superstiti, a causa della cronica scarsezza di cibo (tutto quello che c'era è ormai contaminato) potrebbero ritornare al cannibalismo! Ecco perché noi della Shield abbiamo dotato il Vostro rifugio di un piccolo vano armi, contenente un fucile mitragliatore AK 47 (il famoso Kalashinikov, di fabbricazione - ahinoi! - sovietica, una delle armi migliori mai costruite) e una Beretta calibro 9 Parabellum, più uno stock di 10 caricatori per ogni arma. Speriamo non dobbiate mai averne bisogno, ma in ogni caso sappiate che avete a vostra disposizione una potenza di fuoco non indifferente, in grado di inchiodare qualunque aggressore.
-- L'hai trovato? - domandò
Brown via radio al suo compagno di squadra.
[...] Descritta per sommi
capi la situazione esterna, vediamo adesso come potrete organizzare le
vostre giornate all'interno del rifugio in modo da non annoiarvi.
Brown lo trovò vicino
a quello che prima dell'esplosione doveva esser stato un comodino. La copertina
verde era ridotta male ma non ci si poteva sbagliare - il logo della Shield
era ancora ben visibile - si trattava proprio del Manuale d'uso del rifugio.
Esattamente cinque metri
sotto gli stivali protettivi di Copeland, chiuso nel suo rifugio antiatomico,
Isaac Banner finì di mangiare l'ultima scatoletta di cibo che gli
era rimasta. Gettò un'ultima occhiata disperata alla massiccia porta
blindata del suo rifugio e poi caricò la Beretta con l'ultimo caricatore
rimastogli. Gli altri nove (più tutti quelli del mitragliatore)
li aveva sparati inutilmente contro la porta e un po' tutto il resto delle
suppellettili contenute nel rifugio. Aveva crivellato di colpi persino
Katryna ed Eva, le due bambole erotiche gonfiabili fornitegli dalla Shield.
[...] La porta blindata del
Vostro rifugio potrà essere aperta solo con la scheda contenuta
nella tasca interna del Manuale che avete fra le mani, scheda che
dovrete perciò tenere sempre con voi. Se mai doveste smarrirla però,
potrete sempre telefonare al numero riportato in appendice A ed entro ventiquattrore
uno dei nostri incaricati ve ne recapiterà una nuova.
Giuseppe De Rosa ©1990 (28 ottobre - 11 novembre) |
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