I
primordi e gli anni '50
Nello spazio un alieno mostruoso
e letale si aggira fra le stive e i condotti di ventilazione di un'astronave.
Buona parte dell'equipaggio è morta sotto i suoi attacchi e i pochi
sopravvissuti ingaggiano con l'essere una disperata lotta per la sopravvivenza.
L'intruso verrà risucchiato nello spazio in seguito all'apertura
di un portello di emergenza.
Di quale film si tratta?
Se avete risposto Alien avete ragione
solo a metà.
Più di vent'anni
prima dell'incubo regalatoci da Ridley Scott, la trama delineata qui sopra
apparteneva al film Il mostro dell'astronave
(1958).
Intravisti o esplicitamente
orribili (La cosa da un altro mondo
e il suo remake), letali e privi di scrupoli (Mars
Attacks), più umani dell'uomo stesso (Cittadino
dello spazio), perfette macchine distruttrici (Alien
e La guerra dei mondi) o emissari di
pace (Ultimatum alla Terra), gli alieni
popolano da sempre la cinematografia di fantascienza. Con questa breve
incursione nel mondo... anzi, nei mondi degli extraterrestri di celluloide,
vogliamo tracciare per sommi capi l'evoluzione dell'alienità nell'immaginario
filmico. Si tratta necessariamente di un'operazione di massima; l'argomento
meriterebbe ben maggiori approfondimenti, così abbiamo deciso di
affrontarlo secondo una prospettiva 'storica'.
In questa prima parte ci
occuperemo della produzione cinematografica dai primordi agli anni Cinquanta.
1 - HIC SUNT LEONES
Gli extraterrestri sono presenti
da secoli nella letteratura fantastica (si pensi ai seleniti incontrati
dall'Orlando Furioso), ma solo in tempi recenti hanno deciso di ricambiare
la cortesia e scendere sul nostro pianeta.
Gli invasori spaziali come
li conosciamo oggi si incontrano infatti sul finire del XIX secolo, nella
Guerra
dei Mondi di Herbert George Wells.
I primi alieni ad apparire
su schermo furono le bizzarre creature del Viaggio
sulla Luna di G. Méliès (1902), grotteschi insetti
con testa di uccello. L'epoca pionieristica di Méliès si
conclude pochi anni dopo, quando il pubblico, ormai meno propenso a sbalordirsi
di fronte al miracolo delle immagini in movimento, comincia a richiedere
pellicole di maggior contenuto.
La Russia si affaccia alla
fantascienza con la pellicola Aelita
(1924), commedia satirica ispirata all'omonimo romanzo di A. Tolstoj, in
cui un gruppo di astronauti russi fomenta una rivolta su Marte.
Gli anni Trenta e Quaranta
sono caratterizzati principalmente dalla moda dei serial, vere e proprie
saghe destinate al pubblico giovanile, strutturati come mediometraggi a
episodi. In questo periodo gli extraterrestri, mutuati in buona parte dagli
eroi del fumetto fantastico, fra tutti Flash Gordon e Buck Rogers,
acquistano fattezze umane, ma sono affiancati da creature bizzarre come
uomini-aquila, uomini-squalo, draghi e altri animali leggendari. La correttezza
nella rappresentazione del cosmo era infatti elemento di scarso interesse
per il pubblico dell'epoca, che preferiva farne arena della propria immaginazione
e raffigurarlo popolato da bizzarrie ascientifiche e paradossi zoologici,
una sorta di 'hic sunt leones' dell'era moderna.
The
purple monster strikes (1945), appartenente al filone dei serial,
anticipa un tema assai frequentato negli anni a venire: quello dell'invasione
aliena operata attraverso il controllo mentale di un ospite.
Le devastazioni atomiche
di Hiroshima e Nagasaki conferiscono alla narrativa e al cinema di fantascienza
una nuova, mesta dignità.
Il film RXM
destinazione Luna (1949) presenta una civiltà marziana
che, in seguito a una guerra termonucleare, è regredita allo stadio
neolitico.
Le angosce dell'era atomica
e le paranoie della guerra fredda saranno il terreno su cui si svilupperà
la fantascienza filmata degli anni Cinquanta.
VIAGGIO
SULLA LUNA
(Voyage dans la Lune) di George Méliès (Francia 1902) 13m - b/n - muto |
Sparata da un gigantesco cannone, un'astronave solca i cieli per raggiungere la Luna (raffigurata come un enorme faccione nel cui occhio si conficca il proiettile). Atterrati in un cratere, gli esploratori escono sulla superficie (senza ricorrere a tute o caschi) e vi incontrano i seleniti, una singolare razza di insetti antropomorfi con testa d'aquila, dai quali vengono fatti prigionieri. Uno dei baldi astronauti (lo stesso Méliès, regista, produttore e attore in questa pellicola), colpisce il re dei seleniti e conduce i suoi compagni all'astronave, che li riporterà sulla Terra con un prigioniero da offrire all'analisi degli scienziati. Agli eroi verrà dedicata una statua nella piazza principale di Parigi. |
2
- PORTATECI DAI VOSTRI REGISTI
Nei primi anni Cinquanta
l'invasione aliena dei grandi schermi è minacciata dalla rivalità
degli extraterrestri televisivi, così Hollywood si vede costretta
a rilanciare offrendo nuove emozioni visuali e narrative.
Il cinema di fantascienza
entra in un periodo di straordinaria prolificità; da questo momento
il grande schermo presenterà alle platee le più svariate
tipologie di esseri provenienti dallo spazio.
In buona parte, le pellicole
realizzate nell'arco di questo decennio ipotizzano orrori che scaturiscono
dal nostro stesso mondo: mutazioni provocate dall'esposizione a radiazioni,
robot sfuggiti al controllo dell'uomo, creature preistoriche liberate dai
ghiacci polari, catastrofi planetarie, mostruosità scientifiche
nonché, ebbene sì, la solita, misteriosa potenza straniera...
La guerra fredda e la paranoia
maccartista producono una quantità di pellicole di sapore fortemente
xenofobico (come Red planet Mars, fortunatamente
inedito per l'Italia, o I ventisette giorni del
pianeta Sigma), nonché di scipite storielle di missili,
mostri e alieni assortiti. Ugualmente, all'interno di questo panorama possiamo
individuare opere di maggior respiro, nelle quali il discorso sull'alienità
viene affrontato in maniera non banale, assumendo toni di parabola sulle
pulsioni autodistruttive del genere umano (Ultimatum
alla Terra, I figli dello spazio),
o sul conformismo e la spersonalizzazione dell'individuo nella società
moderna (L'invasione degli ultracorpi).
In questo periodo incontriamo
un congruo numero di alieni antropomorfi i quali presentano, dal punto
di vista della produzione, l'indubbio vantaggio di non richiedere trucchi
o effetti speciali particolarmente costosi.
Volendo generalizzare, nelle
pellicole apparse nell'arco del decennio possiamo individuare alcune tipologie
ricorrenti:
Alieni
invasori: creature spietate e apparentemente inarrestabili.
La cosa da un altro mondo (1951) |
Alieni
antropomorfi: solitamente
benevoli o, al peggio, inoffensivi.
Ultimatum alla Terra (1951) |
Invasori
tecnologici
Kronos, conquistatore dell'universo (1956) |
Vampiri
mentali: in grado di controllare le azioni e la coscienza di
corpi-ospite.
I vampiri dello spazio (1957) |
Alieni
gelatinosi: esseri informi e striscianti, solitamente capaci
di fagocitare gli esseri viventi coi quali vengono a contatto
L'astronave atomica del dott. Quatermass (1956) |
Alieni
mutanti: in grado di assumere le sembianze di altre creature.
Destinazione Terra (1953) |
Civiltà
amazzoni: in genere composte da donne bellissime il cui unico
scopo è quello di trovare uomini capaci di fecondarle: una terribile
minaccia alla quale i nostri eroi, inspiegabilmente, si oppongono con tutte
le forze.
La regina di Venere (1958) |
Civiltà
estinte: per lo più scomparse in seguito a catastrofi
nucleari o sconvolgimenti planetari.
Una su tutte quella dei Krell nel Pianeta proibito (1956) |
Si tratta, ovviamente, di
una banalizzazione: molte pellicole, fra cui alcune di quelle citate, sfuggono
a una collocazione tanto schematica o appartengono di merito a più
categorie.
LA
COSA DA UN ALTRO MONDO
(The thing from another world) di Christian Nyby / Howard Hawks (USA 1951) 86m - b/n con K. Tobey, M. Sheridan, J. Arness
Capostipite delle invasioni
aliene, il film e' un perfetto esempio di economia dell'immagine: il regista
(Nyby come da cartellone o, più probabilmente, lo stesso Hawks)
ha saputo dosare le apparizioni della 'cosa' con raffinata precisione,
sacrificando in fase di montaggio alcune scene in cui essa appariva distintamente.
Gli ambienti in costante penombra, l'azione concitata e, all'esterno, la
tormenta di neve, nascondono le fattezze della creatura, un umanoide di
statura gigantesca (lo stesso attore misurava 2 metri e 26 centimetri),
con fronte ampia e vene sporgenti. In questo modo il terrore è più
implicito che manifesto, col risultato di fornire al pubblico un'icona
piuttosto che una figura definita.
|
Un velivolo
di provenienza sconosciuta cade nei pressi di una base scientifica americana
localizzata in prossimità del Polo Nord. Sorvolando la zona, i militari
di stanza nella base ne individuano le tracce sulla neve e scoprono che
l'elevata temperatura dell'aereo ha sciolto il ghiaccio, facendolo affondare.
Per determinare la grandezza e la forma dell'oggetto, gli uomini si dispongono
lungo il suo perimetro e, in un momento di grande suggestione, formano
un cerchio, realizzando immediatamente di essere in presenza di un disco
volante. Il comandante della base decide di liberare dai ghiacci l'astronave
mediante l'utilizzo di bombe termiche: una scelta malaugurata, dal momento
che la nave si incendia ed esplode. Riescono, però, a salvare il
corpo del pilota e a riportarlo alla base ancora congelato in un blocco
di ghiaccio. Sistemato in un deposito, il ghiaccio viene sciolto accidentalmente
da una termocoperta e l'alieno torna in vita.
Isolati nella base da una tormenta di neve, gli uomini devono difendersi dagli attacchi dell'alieno che, come scopriranno, e' una forma di vita vegetale iperevoluta, bramosa di sangue animale... o umano con cui nutrire la propria prole. A peggiorare la situazione, la creatura sembra in grado di rigenerarsi autonomamente. Quando ogni tentativo di distruggere l'alieno sembra ormai vano, un arco voltaico riduce in polvere la creatura. Il messaggio lanciato via radio alla fine del film, però, non lascia molto margine alla speranza: 'Attenzione al cielo... ovunque, scrutate il cielo'... |
ULTIMATUM
ALLA TERRA
(The day the earth stood still) di Robert Wise (USA 1951) 92m - b/n con M. Rennie, P. Neal, H. Marlowe Prodotta in piena guerra
fredda, questa pellicola dimostrò come il cinema di fantascienza
potesse (o, forse, dovesse) occuparsi anche di temi squisitamente terrestri.
Nel 1951 era opinione comune che, se gli alieni fossero scesi sulla Terra,
la popolazione mondiale si sarebbe abbandonata a scene di isteria di massa.
La figura benevola, comprensiva, quasi paterna di Klaatu fu una vera sorpresa
per il pubblico americano. Per la prima volta nella storia del genere l'alieno
veniva proposto sotto questo profilo e, come lo storico Giovanni Mongini
ebbe occasione di scrivere sulle pagine di Robot (no. 4, luglio
1976), 'parlare di un alieno dotato di buone intenzioni verso i terrestri
equivaleva, per citare un esempio di un altro genere, a parlare di indiani
buoni in un film western dell'epoca'... Chissà cosa deve averne
pensato John Wayne!
|
Un disco volante
atterra di fronte alla Casa Bianca ed e' immediatamente circondato dalle
squadre di sicurezza dell'esercito. Dalla nave scende un essere dalle fattezze
umane, Klaatu, il quale estrae dalla cintura uno strano oggetto. Prima
che possa parlare, l'alieno viene colpito da un proiettile sparato da un
soldato particolarmente nervoso. L'oggetto era uno strumento avanzatissimo
di cui Klaatu intendeva fare omaggio al Presidente degli Stati Uniti.
Ricoverato in ospedale, Klaatu chiede al Segretario di organizzare un incontro con tutti i capi di governo, ma ciò si rivela impossibile per 'motivi di sicurezza.' L'alieno fugge dall'ospedale e, nascondendosi dietro uno pseudonimo, prende in affitto una stanza. Dalla padrona di casa e suo figlio raccoglie informazioni sulla società e la politica terrestri. Appreso che un famoso scienziato, il professor Barnhart, vive poco lontano, si reca a casa dell'uomo e lo convince a riunire una delegazione di scienziati in rappresentanza di ogni paese del mondo. Convinto della necessità di una dimostrazione di forza, l'alieno provoca un black-out di mezz'ora esteso all'intero pianeta, escludendo (chissà come) dal fenomeno soggetti a rischio come ospedali e aerei in volo. Barnhart riunisce gli scienziati presso il disco volante, ma Klaatu viene ucciso dai militari. Nello stesso istante dall'astronave esce un gigantesco robot che, dopo aver neutralizzato le armi puntate contro di lui con un raggio disintegratore, raccoglie il corpo senza vita di Klaatu e scompare con esso all'interno del disco. Attraverso l'utilizzo di tecnologie sconosciute all'uomo, il robot restituisce temporaneamente la vita all'alieno. Finalmente Klaatu può rivelare il contenuto del suo messaggio. Portavoce di una federazione interplanetaria turbata dalla disinvoltura con cui il genere umano utilizza l'energia atomica per la costruzione di ordigni nucleari, ammonisce i popoli terrestri ad abbandonare questa strada. Un esercito di robot invincibili sarà garante delle operazioni di disarmo e, nel caso i governi della Terra decidessero di agire diversamente, autorizzato a distruggere il pianeta. Tornati a bordo del disco volante, Klaatu e Gort si allontanano sotto gli occhi di un'umanità messa in salvo, forse, dalla propria irrazionalità. |
L'ALIENO NEL CINEMA | FILMOGRAFIA EXTRATERRESTRE |
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