Primordi
e anni '50
IL
PIANETA PROIBITO
(Forbidden planet) di Fred McLeod Wilcox (USA 1956) 95m - colore con W. Pidgeon, A. Francis, L. Nielsen Space opera brillante e intelligente,
Il
pianeta proibito costituisce per gli anni Cinquanta quello che
film come
Guerre Stellari o Incontri
ravvicinati del terzo tipo rappresenteranno per gli anni Settanta,
fissando nuovi parametri nell'immaginario del cinema di fantascienza. Robbie
il robot, gli immensi laboratori dei Krell (ai quali fanno eco i vertiginosi
interni della Morte Nera in Guerre Stellari),
le scene interplanetarie che aprono il film (molti dei modelli ed effetti
impiegati verranno ripescati e utilizzati in produzioni future), persino
il disegno degli abiti e delle armi stabiliscono nuovi punti di riferimento
per il genere. Tutto sommato, questo film abbraccia quasi tutti i temi,
i personaggi e i cliché tipici del cinema di fantascienza: dall'esplorazione
spaziale all'avventura, dall'ipertecnologia ai rischi dell'onniscienza,
dal mostro al robot, dalla pupa spaziale alla macchietta comica, dallo
scienziato folle all'eroe e, sia pure di riflesso, all'alieno.
|
Un'astronave
terrestre scende sul pianeta Altair IV, un mondo deserto la cui atmosfera
è simile a quella terrestre, per investigare sulle sorti di una
spedizione inviata alcuni anni prima. Un filologo di nome Morbius è
l'unico sopravvissuto alla spedizione e vive tutto in una casa ultramoderna
insieme alla figlia Altaira, la cui madre è morta tempo addietro.
Appare subito evidente come la tecnologia di cui ha dotato la sua abitazione
non possa essere frutto del suo ingegno; in particolare il versatile robot
Robbie, in grado di riprodurre a livello molecolare qualsiasi oggetto.
Morbius congeda gli astronauti invitandoli a tornare sulla Terra, ma il
comandante Adams (Leslie Nielsen), insospettito da tanta insistenza, decide
di trattenersi sul pianeta per investigare sulla morte dei coloni. Durante
la notte, la nave subisce un sabotaggio. Incalzato dal comandante, Morbius
rivela il segreto di Altair: un tempo il pianeta era abitato da una specie
estremamente avanzata, i Krell. Raggiunte vette inimmaginabili di sapere
e di tecnologia, essa perì improvvisamente in seguito a una catastrofe.
Morbius accompagna gli uomini nel sottosuolo del pianeta, dove sono ancora
visibili le vestigia della civiltà scomparsa. In un laboratorio,
Morbius mostra il funzionamento di un macchinario in grado di creare immagini
tridimensionali aumentando le capacità intellettive di chi lo utilizza.
Studiando i documenti dei Krell, lo scienziato è riuscito a stabilire
che, poco prima della catastrofe, essi "stavano lavorando a un progetto
in grado di liberarli da qualsiasi dipendenza da tutti i mezzi fisici"...
Al suo rifiuto di divulgare le straordinarie scoperte scientifiche dei Krell, che giudica troppo pericolose per il genere umano, Adams obietta che un simile patrimonio non può venire monopolizzato da un uomo solo. Nel corso della discussione il comandante apprende che uno dei suoi uomini è stato assassinato. Un calco in gesto delle impronte trovate sul terreno rivela la presenza di una creatura gigantesca. La sera trova gli uomini pronti alla difesa: l'area intorno alla nave è recintata con una barriera elettronica e l'intero equipaggio è di guardia con fucili e cannoni disintegratori. Le scariche elettriche della barriera rivelano la sagoma dell'assalitore, un essere amorfo e mostruoso (l'animazione è stata realizzata dagli studi Disney) in grado di rinnovare la propria struttura molecolare e perciò inattaccabile anche dalle armi atomiche. Il mostro si allontana di sua volontà e Adams fa ritorno alla casa di Morbius, intenzionato a portare con sé almeno Altaira, di cui è innamorato. Non visto, il suo secondo scende nei laboratori sotterranei. Robbie lo riporta in superficie morente, e l'uomo confessa di aver provato su di sé l'apparecchio Krell. Sottoponendosi alla macchina per un periodo superiore di quanto Morbius avesse mai osato, ha così scoperto il segreto della caduta dei Krell: costoro avevano quasi ultimato una macchina in grado di proiettare materia solida in qualsiasi punto del pianeta, ma non avevano fatto i conti con i mostri del subconscio... Purtroppo nel processo tutti i pensieri prendono vita, compresi quelli che albergano nei recessi più remoti della mente. La macchina fornisce così sostanza anche a queste pulsioni, trasformandole in una presenza invisibile ma fisicamente reale. Adams accusa Morbius di aver involontariamente generato il mostro che uccise i suoi compagni e di averlo riportato in vita perché geloso di sua figlia. Lo scienziato rifiuta le accuse, ma la propria rabbia ridesta il mostro, che irrompe nell'abitazione per uccidere Altaira, la quale ha manifestato il proprio amore per Adams. A questo punto Morbius è costretto ad ammettere l'evidenza e si lancia contro la bestia sacrificando se stesso. La creatura è distrutta e con lei la psiche dello scienziato, che si accascia a terra senza vita. L'energia della macchina provoca una reazione a catena e l'equipaggio fugge dal pianeta pochi istanti prima della sua esplosione. Il terribile segreto dei Krell, insieme alle loro scoperte scientifiche, è ormai scomparso per sempre. |
LA
METEORA INFERNALE
(The monolith monsters) di John Sherwood (USA 1957) 80m - colore con G. Williams, L. Albright, L. Tremayne Tratto da un soggetto di Jack Arnold e ambientato nello scenario quasi ascetico del deserto tanto amato dal regista, questo film presenta un'invasione aliena che, in un certo senso, precorre i propri tempi. Nel corso degli anni Sessanta e nel decennio successivo, infatti, il cinema di fantascienza si fa più raffinato e le ipotesi di vita extraterrestre più sofisticate; ai 'mostri provenienti dallo spazio' si affiancano forme di vita più plausibili, di cui molte non senzienti proprio come i nostri minerali. |
In
seguito a una pioggia di meteoriti, un uomo raccoglie una delle rocce cadute
dal cielo; il giorno seguente lo ritrovano mutato in pietra. Una bambina
porta a casa un frammento di meteora; qualche tempo dopo, la sua casa è
sepolta dalle rocce e i genitori trasformati in pietra anch'essi. Una pioggia
torrenziale svela la causa di questi eventi misteriosi: sotto l'effetto
dell'acqua, le rocce meteoriche si accrescono a dismisura, sino a crollare
sotto il proprio peso e generare nuove formazioni, una vera e propria valanga
vivente. Dalle analisi il minerale risulta essere una forma di vita parassita,
una sorta di fungo minerale che si nutre di acqua; così si spiega
anche la trasformazione in roccia delle persone che ne vengono a contatto:
in mancanza di acqua, il minerale è in grado di assimilare i fluidi
corporei degli esseri viventi.
Le rocce avanzano verso la città vicina. Ulteriori indagini di laboratorio rivelano che il cloruro di sodio è in grado di arrestare i processi vitali del minerale. Fortunatamente, la città è circondata da quello che in precedenza era un fondale marino. Viene fatta saltare una diga e i monoliti sono inondati da una massa d'acqua salata, che li trasforma in comunissima roccia inanimata. |
KRONOS,
CONQUISTATORE DELL'UNIVERSO
(Kronos) di Kurt Neumann (USA 1957) 78m - b/n con J. Morrow, G. O'Hanlon, B. Lawrence Questa pellicola rappresenta il primo serio tentativo di raffigurare un invasore realmente tecnologico. Costituita da un parallelepipedo sormontato da un emisfero dotato di antenne, la sua figura, nera e regolare come quella del monolito in 2001, è semplice e inquietante al tempo stesso. |
Una
gigantesca macchina divoratrice di energia raggiunge la Terra a bordo di
un'astronave. Arrestarne la marcia appare impossibile, dal momento che
l'energia impiegata contro di essa rende la macchina sempre più
immensa e potente.
Un gruppo di scienziati riesce a invertirne la polarità provocando un sovraccarico al centro di controllo della macchina, la quale finisce per disintegrarsi. |
FLUIDO
MORTALE
(The blob) di Irvin S. Yeaworth (USA 1958) 85m - colore con S. McQueen, A. Corseaut, E. Rowe Ingiustamente più famoso del precedente L'astronave atomica del dott. Quatermass, questo film presenta la più semplice e basilare forma di vita che abbia minacciato l'umanità sugli schermi: una massa gelatinosa e vorace. Di scarsa rilevanza dal punto di vista cinematografico, ha però lasciato una profonda traccia nell'immaginario collettivo. |
Innalzata
allo status di 'culto' grazie anche alla presenza di Steve McQueen e, in
Italia, al più recente successo dell'omonimo programma televisivo,
questa pellicola unisce gli elementi principali del film giovanilistico
a quelli del 'film di mostri'.
Un meteorite cade sulla Terra, portando con sé una strana massa di protoplasma in grado di assimilare gli esseri viventi con cui viene a contatto, aumentando così di volume. Un gruppo di giovani cerca di convincere la polizia locale della gravità della situazione. Gli agenti, però, sono convinti che si tratti di un ennesimo tentativo da parte loro di prendersi gioco delle forze dell'ordine. Dopo aver seminato terrore e morte in un supermercato, la gigantesca massa vischiosa invade una sala cinematografica piena di spettatori. Immune ai colpi di arma da fuoco, la sostanza aliena viene tramortita con una scarica elettrica e trasportata in elicottero verso il Polo, dove solidificherà in stato di ibernazione. |
I
FIGLI DELLO SPAZIO
(The space children) di J. Arnold (USA 1958) 69m - b/n con A. Williams, P. Webber, M. Ray La penultima escursione nel
campo della fantascienza del versatile Jack Arnold, destinata a un pubblico
giovanile, ci porta sulle spiagge della California.
|
Un gruppo di bambini i cui genitori lavorano a un progetto segreto viene contattato da un'intelligenza aliena. Attraverso le menti dei ragazzi l'entità riesce a sabotare il lavoro dei genitori, il lancio in orbita di un ordigno nucleare. |
Verso la fine del decennio,
pellicole di valore come quelle sopra citate richiamano una maggiore attenzione
verso il genere. Trascorsi gli anni del boom, la loro qualità non
passa inosservata. Inizia così l'epoca della vera maturità
del cinema di fantascienza, opposta alla prolificità iperdimensionata
dei primi anni Cinquanta, legata per lo più allo sfruttamento di
un filone redditizio.
I registi di maggior valore,
che avevano visto nel genere un buon mezzo attraverso cui raggiungere le
platee, avevano offerto un cinema di idee piuttosto che di sensazione,
e adesso potevano contare su un pubblico maturo e intelligente.
L'ALIENO NEL CINEMA | FILMOGRAFIA EXTRATERRESTRE |
I primordi | Primordi - Anni '50 |
Anni '50 |