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Si riporta qui di lato la
suddivisione di Noi Marziani attraverso l'alternanza del punto di vista
dei personaggi. Si è già discusso del concetto di punto di
vista in Dick, qui si fa riferimento soltanto ad un aspetto fisico, di
struttura. Anche questo romanzo, come la maggioranza delle opere di Dick,
è frazionato in unità minime che mantengono costante il punto
di vista. Poichè tali unità non hanno una propria catalogazione
all'interno delle suddivisioni del romanzo, vengono qui indicate da una
lettera dell'alfabeto minuscola vicino al numero del capitolo. Tali unità,
comunque, sono facilmente identificabili: come fa presente Darko Suvin
nella sua analisi della narrativa di Dick in Science Fiction Studies, il
segnale del cambiamento del punto di vista viene fornito dall'autore attraverso
una spaziatura che divide un segmento dall'altro e dalla posizione, all'inizio
di ogni segmento, del nome del personaggio che ne gode la prospettiva privilegiata.
Ci sono delle unità
particolari che sono importanti sotto l'aspetto interpretativo e in questo
elenco sono contraddistinte da dei simboli particolari:
(+++) per indicare il corsivo che, come detto nel testo, serve a dimostrare una rottura della successione temporale;
(###) per indicare la scena della cena in casa di Kott.
Ora, da questo elenco si puo vedere, come prima cosa, che l'alternanza del punto di vista non segue schemi di simmetrie geometriche, l'alternanza risulta essere casuale se non si fa riferimento all'azione. Infatti soltanto mettendo a confronto in ogni segmento l'azione che vi ha luogo con il personaggio che ne detiene il punto di vista, si può dire che le scelte di Dick cadono, di volta in volta, sul personaggio che ha maggiori possibilità narrative. In altre parole al lettore non viene celato niente (anzi, a volte viene detto troppo, come nel caso della cena in casa di Kott) in quanto ha sempre a disposizione un punto di vista privilegiato.
Se, quindi, esiste una corrispondenza
tra punto di vista ed azione si può creare una scala di valori che,
quantificando il valore del punto di vista personaggio per personaggio,
serva anche come testimonianza di protagonismo. Nello schema sottostante
sono riportate le quantità, per ogni personaggio, delle unità
legate al suo punto di vista e la durata (espressa in righe):
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Jack Bohlen | 22 | 3050 |
Arnie Kott | 14 | 2442 |
Manfred Steiner | 7 | 746 |
Silvia Bohlen | 6 | 644 |
Milton Graub | 5 | 578 |
Norbert Steiner | 4 | 594 |
Otto Zitte | 3 | 372 |
David Bohlen | 2 | 291 |
Anne Esterhazy | 1 | 38 |
Miss Milch | 1 | 29 |
Narratore | 1 | 1 |
Prima di tutto occorre dire
che esiste una corrispondenza tra frequenza e durata del punto di vista
in quanto le due scale di valori si corrispondono. Per seconda cosa occorre
riconoscere che due personaggi, Jack Bohlen e Arnie Kott, si distaccano
sensibilmente da tutti gli altri.
Il protagonista sembra essere
dunque Jack Bohlen, e questo contrasta con quanto detto in precedenza quando
si riconosceva in Manfred il ruolo di motore dell'azione del libro. Ma
il fatto è che il punto di vista indica più una testimonianza
che una azione ed allora si può dire che Jack Bohlen rappresenta
il principale testimone dell'azione di Noi Marziani. Egli, infatti,
è il collegamento tra il privato e la collettività realizzato
attraverso il rapporto con tutte le persone che sono coinvolte nell'azione.
Usando una metafora teatrale possiamo dire che Manfred è colui che
dirige lo spettacolo ed Arnie Kott è colui che lo recita, Jack Bohlen
è colui che lo osserva (e lo interpreta) rimanendo invischiato ora
nelle visione di Manfred - allorchè in N.M. 110 si trova ad usare
il termine putrio di Manfred - ora nelle azioni di Kott, ora nell'amore
della moglie.
Per finire un'ultima riflessione:
tutti i personaggi che agiscono nel romanzo presentano il proprio punto
di vista tranne uno, Doreen Anderton. Il fatto comunque non è tanto
da attribuire ad una visione particolare di Dick della funzione della donna
nella società quanto, piuttosto, nel ruolo che in questo caso questa
specifica donna svolge. L'assenza di un suo punto di vista è giustificata
dal tipo di rapporto che lei instaura con Jack Bohlen, un rapporto che
tenta di salvarlo dalla schizofrenia accettandola e discutendola. In un
processo che possiamo definire psicanalitico, la donna cerca di liberare
le visioni di Jack Bohlen piuttosto che proporre delle vedute proprie.